Una
psichiatra californiana, Lydia Temoshok, intorno agli anni ’80, introdusse il
concetto di personalità di tipo C, dopo aver eseguito delle osservazioni su
individui affetti da melanoma e messo in evidenza come la gravità della diagnosi
non sia legata in modo lineare alla durata della sopravvivenza. Riteneva vi
fossero una costellazione di tratti psicologici che comportassero un fattore di
vulnerabilità per lo sviluppo del cancro. I suoi studi riguardavano un’ attenta
valutazione del comportamento di individui ospedalizzati per melanoma
(Rafanelli e Gostoli, 2011).
Questi soggetti manifestano dei comportamenti contrapposti a quelli
messi in atto dai soggetti con comportamento di tipo A. I soggetti di tipo C,
mostrano passività e calma, poca attenzione alla percezione del proprio corpo e
una scarsa attenzione verso i propri bisogni, con la conseguenza che in caso di
necessità non ricercano aiuto dagli altri sebbene siano disposti a darlo.
I soggetti di tipo C non sono in grado di esperire in modo chiaro la
propria emotività e i propri bisogni, non sono capaci di identificare i loro
segni interni e mostrano attenzione verso gli affetti e le esigenze delle altre
persone a svantaggio dei propri (Rafanelli e Gostoli).
E’ stata formulata l’ipotesi secondo la quale i comportamenti messi in atto
da questi individui producono degli stati di stress cronico che il soggetto non
è in grado di identificare e di manifestare e la contemporanea comparsa di
risposte omeostatiche disfunzionali “incluse reazioni fisiologiche
inappropriate agli eventi stressanti, come un aumento della reattività
fisiologica ed una maggiore lentezza nella ripresa dalla malattia”(Rafanelli e
Gostoli).
Studi presenti in letteratura mostrano come alcune delle caratteristiche
della personalità di tipo C quali la negazione e il diniego comportino un
aumento della rapidità dell’avanzamento della patologia in soggetti
sieropositivi (Rafanelli e Gostoli).
A livello
fisiologico, questi soggetti mostrano una maggiore attività neuroendocrina, è
riportato infatti un incremento dell’attività parasimpatica, e alterazioni
immunitarie, come un decremento della funzionalità del sistema linfocitario e
delle cellule natural killer, questo comporta una diminuzione delle difese
dell’organismo e può essere un fattore di vulnerabilità che può predisporre
allo sviluppo del cancro (Baldoni, 2010).
Bibliografia
-
Baldoni,
F. (2010). La prospettiva psicosomatica. Bologna:
Il Mulino.
-
Rafanelli,
C e Gostoli, S. (2011). Ruolo della personalità. In S. Grandi, C. Rafanelli e
G. A. Fava (a cura di), Manuale di
psicosomatica. (pp 129-177). Roma: Il Pensiero Scientifico Editore.
Dovessi puo reperire il test per il tipo C della Temoshok?
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