mercoledì 27 luglio 2016

L’impatto del trauma nello sviluppo psico-emotivo dell’individuo.

Spesso ci si chiede che cosa accada nella mente di una persona quando vi è uno scollamento dalla realtà, ovvero quando presenta sempre maggiori difficoltà di adattamento. Ciò può avvenire a seguito di eventi traumatici, come ad esempio un abbandono o un lutto, ma anche senza la presenza di un grave trauma comunemente inteso, e che non sia quindi sotto gli occhi di tutti. L'individuo fin dalla sua nascita affronta delle situazioni che lo fanno crescere ed altre che gli sono da ostacolo. Questi eventi rappresentano fattori di prevenzione da un lato e di debolezza dall'altro per l'emergere di sintomi disfunzionali in età adulta. Quando si nasce si è esseri vulnerabili e si ha bisogno degli altri per sopravvivere. Il bambino viene nutrito, accudito e protetto dai genitori (e/o   dai familiari) ed è grazie alla relazione con loro che comprende come ottenere benefici e come muoversi nel mondo. Con il trascorrere degli anni aumentano le esperienze di vita vissute e si diversificano tra loro; è attraverso queste esperienze che svolgiamo delle associazioni e dei pensieri sempre più complessi che ci permettono di adattarci alla realtà circostante o di intervenire sulla realtà stessa per modificarla nella maniera a noi più convenzionale. Oggi non si può più prescindere dal fatto che il benessere dell'individuo, passi anche per la salute della dimensione psico-fisica. La dualità imprescindibile va accolta e compresa a fondo per poter capire e sostenere una persona nell'arduo compito che è quello della auto-realizzazione personale e della ricerca dellautenticitàQuando pensiamo ad una persona, quindi, la dobbiamo intendere nella sua interezza. Ovvero un individuo come portatore anche di pensieri, emozioni e sensazioni. I pensieri sono le cognizioni ovvero quello che si pensa, le emozioni sono quello che si prova emotivamente quando si pensa a qualcosa ed infine le sensazioni sono il luogo dove si sentono nel corpo le emozioni. Ad esempio quando si immagina una bella giornata trascorsa allaperto si proverà unemozione di gioia e delle belle sensazioni come di apertura nel petto o di energia nel corpo. Le persone hanno la capacità di avere un pensiero rispetto a quanto avviene intorno a loro, sentono delle emozioni e provano delle risposte somatiche a riguardo. Questo processo che è unico, riguarda il modo in cui leggiamo la realtà e rappresenta lespressione della nostra vita. Per questo tutta l'esperienza umana è incentrata sul concetto di adattamento e di associazione. Fin dalla nascita e ancora privi della capacità di comunicare attraverso la parola si studia lambiente circostante per capire: cosa fare per ottenere delle attenzioni (per avere del cibo e per essere cambiati)? Attraverso il pianto! E così via per tutti i momenti della nostra esistenza. Ma come funziona questa mente? Studi antichi e moderni riducono a volte lesperienza umana alla coscienza personale o memoria storica che sarebbe la somma delle esperienze vissute. Ma sappiamo bene che lindividuo è anche molto altro! Da situazioni sfavorevoli si possono imparare nuove tecniche di adattamento, arrivando ad acquisire così nuove capacità, ma si può anche venire sopraffatti da situazioni di disagio, generando delle fragilità caratteriali. Non c’è una linea di causalità lineare. Nello studio di sistemi complessi come può essere luomo ed il suo comportamento, la teoria della causalità lineare fornisce solo una parziale spiegazione. Nel tempo i ricordi (consapevoli e non) di situazioni avverse si sedimentano nella memoria, rimanendo come congelate, e rappresentano elementi di vulnerabilità della mente che espongono la persona al rischio di ammalarsi. Così potrebbe capitare che se in un momento della vita sono stato morso da un cane quellevento non elaborato nel passato mi porterà oggi ad avere paura di tutti i cani, quindi senza pensare se effettivamente quel cane che ho davanti a me oggi sia cattivo o meno; ma avrò una reazione direttamente collegata allesperienza del mio passato in cui il  cane mi ha morso, per cui proverò paura e cercherò il modo di mettermi al sicuro, anche se il cane che ho davanti è innocuo ed ha un atteggiamento giocoso. Quindi l'evento traumatico è il risultato mentale di un evento o una serie di eventi improvvisi ed esterni in grado di rendere lindividuo temporaneamente inerme e di disgregare le sue strategie di adattamento. Per questo motivo eventi precoci traumatici sono correlati con linsorgere del disagio psichico in età adulta e sono fattori predisponenti anche in tantissimi disagi della sfera emotiva ed affettiva. Poiché luomo è da considerarsi come ununità composta da varie parti quando si manifestano problemi emotivi questi andranno ad intaccare le diverse aree della quotidianità, come la capacità di stare con gli altri nella società, oppure in famiglia, con il partner, o con i colleghi, e influenzeranno anche funzioni fisiologiche come il sonno, la digestione e l'alimentazione. Inoltre ogni evento traumatico rimane in memoria, lasciando come unimpronta e condiziona la nostra mente a pensare in maniera negativa: se è successo un volta succederà ogni volta così. Esiste anche una Memoria del sintomo perché rappresenta un elemento della mente che riattiva esperienze negative di un passato più o meno lontano nel tempo. Per questo motivo già possiamo delineare il fatto che ogni individuo è una persona unica nella sua esperienza e che molti di quelli che divengono chiari sintomi sono risposte di non adattamento a disagi vissuti internamente ed esternamente alla realtàPer questo motivo bisogna studiare la storia della persona cercando di capire il significato di quello che sta raccontando. A quel punto ci si potrà soffermare su un sintomo come quello di una ansia sociale e non pensare esclusivamente a togliere il sintomo. Ridurre e/o eliminare lansia provata è solo il primo passo nella cura! Successivamente sarà importante capire come mai quella persona ha sviluppato quel sintomo. E importante ricostruire se c'è stato uno stress o evento umiliante  e di maltrattamento infantile che ha prodotto tutto questo. Il secondo passo consisterà nellagevolare la persona a ridefinire quello che è successo, e ciò è possibile farlo attraverso un lavoro terapeutico. Vivere unesperienza emotiva correttiva con lintervento di un professionista offre alla persona una diversa chiave di lettura dellaccaduto. Attribuire nuovi significati è la base di un buon lavoro terapeutico, ad esempio come: se è successo così una volta, non è detto che accada sempre così, non è detto che tutti i cani che incontro vorranno mordermi! inoltre ora ho degli strumenti diversi rispetto a quando da bambino quel cane mi ha morsoProprio per sottolineare lunicità di ogni individuo c’è da dire che spesso le situazioni traumatiche sono simili tra loro, ci accomunano più o meno tutti, ma in ogni persona hanno generato manifestazioni e diagnosi diverse. Ed è per questo motivo in psicoterapia si lavora partendo dalle tracce che gli eventi traumatici hanno lasciato, i significati di cui tali episodi cristallizzati nella memoria sono portatori, per poi spiegare langoscia, lansia o la depressione vissuta nel presente, e poterli rielaborare. Tutte le forme di psicoterapia rappresentano esperienze emotive correttive, e ciò significa che si permette alla persona di fare esperienza di altri modi per affrontare la realtà e di ridimensionare i propri pensieri negativi allinterno di un contesto sicuro e protetto, per poi portare il bagaglio acquisito nella propria vita di tutti i giorni. 

Bibliografia:

Francine Shapiro, 2012, Lasciare il passato nel passato, Astrolabio, Roma.

Michele Giannantonio, 2014, Memorie Traumatiche, Mimesis, Milano.

Suzatte Boon, Kathy Steele, Onno Van Der Hart, 2013, La Dissociazione Traumatica, comprenderla e affrontarla, Mimesis, Milano.


Dott. Lorenzo Flori

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