venerdì 15 maggio 2009

La Depressione Postpartum


La gravidanza rappresenta per una donna un periodo esperienziale intensa e ristrutturante. E' un periodo nel quale la donna dovrà concentrare energie e attenzione sulla propria vita interiore e impegnarsi per il suo benessere psicofisico. E' in questo periodo che la donna risulta particolarmente ricettiva e sensibile a dinamiche interiori ed ambientali. E' un luogo comune che la donna in attesa sia instabile, imprevedibile, facile alle lacrime, "depressa"? Come mai si comporta così? Quali sono le le sue ansie e paure segrete? Questa particolare vulnerabilità è causata dalla gravidanza e dal conseguente cambiamento ormonale o vi sono altri fattori scatenanti che fanno precipitare la donna in condizioni psicopatologiche anche gravi come quelle depressive?
Secondo le linee guida del SIGN[1] la depressione postparto riguarda i disturbi depressivi non psicotici di lieve e moderata gravità, che intercorrono nel primo anno dopo il parto, con maggiore incidenza nelle prime 4-6 settimane. Non è chiara la differenza tra la depressione che insorge nel periodo postnatale e quella che già inizia in epoca prenatale, durante la gravidanza, o anche se sia corretto identificare la depressione postnatale come entità diagnostica a sé stante[2]. Il National Institute of Clinical Excellence del Servizio sanitario inglese, nella sua linea guida sui disturbi mentali in gravidanza e nel postparto, ai termini “psicosi puerperale” e “depressione post parto” preferisce quelli di disordine bipolare o schizofrenia per le scarse evidenze che le identificano come entità diagnostiche separate[3]. Il termine non va utilizzato genericamente per intendere qualsiasi disturbo mentale conseguente al parto (es. attacchi di panico, disturbi acuti da stress e da stress post-traumatico, disturbo ossessivo compulsivo, ecc.) e non va confuso con il baby blues, disturbo di breve durata che affligge almeno il 50% delle donne dopo il parto, caratterizzato da facilità al pianto, tristezza, labilità emotiva[4]. La prevalenza della depressione postnatale varia tra 4.5% e 28% a seconda del metodo e dei tempi per l’accertamento. Da un rapporto sanitario di Agency for Healthcare Research and Quality, agenzia pubblica statunitense, emerge una prevalenza di depressione nel periodo compreso tra la gravidanza e il primo anno di vita del bambino, sovrapponibile alla popolazione generale femminile della stessa età. Nel contempo emerge una probabilità di sviluppare un nuovo episodio di depressione maggiore, entro 5 settimane dal parto, triplicata. Non esistono dati a sostegno di una differente prevalenza di tale patologia nelle varie culture o diversi gruppi etnici. Secondo la American Psychiatric Association, la depressione postnatale è caratterizzata dalla presenza di 5 o più dei seguenti sintomi, perduranti per almeno due settimane: basso tono dell’umore, perdita di interesse, aumento o diminuzione dell’appetito, insonnia o ipersonnia, rallentamento o agitazione psicomotori, spossatezza o sensazione di perdita delle forze, senso di colpevolezza o indegnità, diminuzione della concentrazione, pensieri ricorrenti di suicidio. Vi può essere riluttanza a “confessare” questi sintomi, per vergogna, senso di fallimento, o ancora per timore di essere giudicate inadeguate alla cura del proprio bambino. Altre volte le donne attribuiscono i propri cambiamenti d’umore e atteggiamento alla stanchezza e alle difficoltà di relazione, piuttosto che ammettere di essere depresse.[5] I casi più lievi o moderati possono non essere riconosciuti dalla donna, dal partner, dalla famiglia e neppure dai professionisti della salute. Ma la morbilità di questo disturbo dipende anche dalla tempestività nella diagnosi e nel trattamento. In effetti in Gran Bretagna i disturbi psichiatrici contribuiscono a 12% delle morti materne, inoltre la depressione materna non trattata può interferire con lo sviluppo cognitivo, emotivo, comportamentale del bambino.Dott. Lorenzo Flori NOTE
[1] Scottish Intercollegiate Guidelines Network.
[2] The National Collaborating Centre for Primary Care Postnatal care. Routine postnatal care of women and their babies. London: NICE; 2006
[3] National Institute for Health and Clinical Excellence. Antenatal and postnatal mental health: clinical management and service guidance. London: NICE; 2007
[4] Scottish Intercollegiate Guidelines Network (SIGN). Postnatal depression and puerperal psychosis. A national clinical guideline. Edimburgh: SIGN; 2002
[5] http://www.saperidoc.it/ques_455.html

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