
Tabella 1.2 Modificazioni scatenate dalla risposta attacco e fuga
La mente diventa vigile.La frequenza cardiaca aumenta e la pressione arteriosa si alza per far arrivare una maggiore quantità di sangue nei muscoli. Il ritmo del respiro aumenta per fornire più ossigeno al sangue.Aumenta la sudorazione per evitare il surriscaldamento del corpo.I muscoli si tendono, pronti per l’azione.Aumenta la quantità di sangue inviata ai muscoli e diminuisce quella per lo stomaco e l’intestino. La digestione si ferma, il cibo si ferma nello stomaco e può dar luogo a una sensazione di nausea o di “nodo allo stomaco”.La salivazione diminuisce e la bocca si secca. Il fegato libera zucchero per fornire velocemente più energia.
Queste modificazioni sono causate dal rilascio nel sangue di diversi ormoni, il più importante dei quali è l’adrenalina. Di per sé, la risposta di attacco o fuga si sviluppa immediatamente dopo che si è percepito un pericolo ed è di breve durata, perché non appena il pericolo cessa gli ormoni rilasciati sono rapidamente metabolizzati (ovvero distrutti).
Ad esempio quando una persona sfugge ad un grave pericolo come ad un incidente, dopo qualche minuto in cui ha continuato a tremare, vi sarà un rientrato alla normalità.
La risposta di attacco o fuga essendo comune sia all’uomo che agli animali può essere istintiva. Ad esempio negli esseri umani sono risposte istintive le paure per i serpenti e per i luoghi alti.
Inoltre gli animali e in questa categoria rientra anche l’uomo possono imparare ad avere paura di altre situazioni che vengono collegate alla percezione di una minaccia e al sentirsi ansiosi.
Per quanto riguarda gli uomini, inoltre, non tutti i pericoli sono di tipo fisico. Possiamo sentirci in ansia anche se temiamo di subire una perdita grave, o meglio grave per noi. Ad esempio nella fobia sociale si teme di perdere l’approvazione degli altri o il proprio rango sociale. Non ha importanza quanto il pericolo sia obiettivamente reale e grave, conta la percezione soggettiva della probabilità dell’evento temuto e della gravità delle sue conseguenze.
Così si parla di disturbo d’ansia quando la risposta di attacco o fuga viene scatenata regolarmente da stimoli o situazioni poco pericolose e che non rappresentano certo una minaccia per la sopravvivenza. La risposta di attacco o fuga è una risposta automatica alla percezione di una grave minaccia e non può essere modificata. Si può invece modificare il modo di interpretare situazioni ed eventi.
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