venerdì 13 novembre 2009

PERCHE' SI RADISCE?

Per tradimento ci riferiamo ad una relazione sessuale ed emotiva con una persona diversa dal proprio partner.

La rivelazione o la scoperta del tradimento del partner è spesso un’esperienza drammatica e assimilata da alcuni autori ad un evento traumatico.

La sua scoperta provoca intense e imprevedibili emozioni che possono variare dalla rabbia intensa alla vergogna, dalla tristezza all’angoscia al risentimento.

E’ spesso un episodio devastante per il partner ferito, che sconvolge la percezione di sé stessi, della propria relazione di coppia e del proprio partner.

Si può avere la sensazione di non riconoscere la persona che si ha accanto e di non averla mai conosciuta realmente: si ha l’impressione di trovarsi accanto ad un estraneo.

Il partner ferito può sperimentare pensieri intrusivi e immagini del proprio compagno con l’amante, desiderio di vendetta, estrema agitazione, e altri sintomi riscontrabili nel Disturbo Post Traumatico da Stress, come disturbi del sonno, ansia generalizzata, irritabilità, difficoltà di concentrazione e ipervigilanza.

Il partner coinvolto nel tradimento sperimenta un cambiamento nella percezione di sé come persona onesta e dei propri valori personali, prova spesso intensi sentimenti di colpa e confusione sulle cause che lo hanno portato al tradimento.

Il tradimento è un evento causato da diversi fattori: fattori legati alla persona che tradisce, al partner, alla loro relazione e al contesto in cui sono inseriti.

E’ molto difficile individuare delle dimensioni personali o relazionali caratteristiche del tradimento coniugale.

Le ricerche in questo campo hanno rilevato delle problematiche coniugali che frequentemente costituiscono terreno fertile per il tradimento, ma non necessariamente presenti come cause specifiche.

I problemi coniugali che possono facilitare il tradimento di uno dei due partner sono:

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Evitamento dell'intimità
L’intimità è un legame d’ affetto fatto di attenzioni reciproche, responsabilità, fiducia, comunicazione aperta dei sentimenti e delle sensazioni e dello scambio non difensivo quando accade o all’ uno o all’ altro qualcosa di emotivamente significativo.
Le persone a cui l’ intimità e la vicinanza provocano ansia o sensi di colpa si comportano come quelle che tendono ad evitare il successo, cioè rimangono sempre in una zona media di comfort, come se fossero impediti a procedere da una forza invisibile, in cui un elemento è la paura della vicinanza emotiva.
La paura dell’ intimità agisce in modo molto distruttivo in un rapporto. Se uno dei due desidera questa vicinanza, farà degli sforzi per raggiungerla cercando di scambiare emozioni, condividere sensazioni, di passare del tempo insieme, mentre se l’altro ha paura dell’intimità cercherà sempre di fuggire.
C’è sempre uno che prova e l’ altro che resiste. A questo punto il primo si sente rifiutato, finché ci rinuncia, si arrabbia, si deprime o ha un’altra storia.
L’ altro invece si sente invaso, confuso, sottoposto a pressioni “ma cosa vuole da me? È un pozzo senza fondo…” e si ritrae ulteriormente, irritandosi con il partner.
Evitare l’ intimità può essere un progetto per entrambi i coniugi fin dall’inizio del rapporto, oppure è un atteggiamento che si può presentare nel tempo per evitare le difficoltà e le frustrazioni per l’incapacità a condividere sensazioni personali intime e problemi.
Con il passare del tempo si sviluppa una sorta di cecità relazionale ed il distacco emotivo, terreno fertile per la ricerca di nuove avventure.



(fine prima parte)

tratto da Psiconauti.it

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