lunedì 2 marzo 2009

I FARMACI ANSIOLITICI E IPNODUCENTI (BDZ)


L’introduzione in terapia delle benzodiazepine (BDZ) all’inizio degli anni '70 ha portato ben presto ad un progressivo aumento delle prescrizioni ad uso sanitario di tali sostanze, sia da parte del medico generico che dello specialista psichiatra. L’efficacia delle BDZ nelle più varie condizioni di ansia, il loro buon effetto ipnoinducente, la buona tollerabilità, la bassa tossicità e la scarsa interazione con altri farmaci sono, indubbiamente i motivi principali di questo successo clinico e commerciale. A partire dalla metà degli anni '70, una serie di studi, stimolati dalla diffusione del consumo di queste sostanze, hanno incominciato a valutare sistematicamente le conseguenze cliniche dell’abuso, dell’uso scorretto, della dipendenza farmacologica e dei problemi connessi alla sospensione del trattamento.
L’assunzione di BDZ, se necessaria, deve essere fatta sotto controllo medico. L’uso di tali farmaci deve essere accompagnato da un adeguato sostegno morale e/o amicale, dal supporto sociale e familiare. E’ sempre importante non miscelare BDZ con altre sostanze o alcol, perché gli effetti dei primi vengono potenziati. Se si usano BDZ e poi si vuole interrompere, è necessario farlo con gradualità, la temporanea sostituzione può essere fatta con basse dosi di neurolettici sedativi, o, in casi particolari, con dosi inferiori di BDZ la cui emivita sia più lunga.
Le BDZ hanno sostituito i barbiturici nella terapia della sintomatologia d'ansia nei primi anni '60. Oggi infatti i barbuiturici non sono più usati a questi fini terapeutici, mentre ancora se ne fa uso nella terapia dell'epilessia (Gardenale) e nell'induzione dell'anestesia (Pentothal). I barbiturici e il relativo abuso costituisce un pericolo molto grande. Fortunatamente la prescrizione e la disponibilità dei barbiturici sono oggi molto più limitate rispetto alla prima metà del nostro secolo.Gli effetti soggettivi di queste sostanze variano considerevolmente con la dose, l’ambiente e i tratti di personalità dei soggetti che le usano. A basse dosi producono disinibizione, euforia, diminuzione dell’ansia, visione meno pressante, angosciante e immediata dei propri problemi. L’assunzione per via venosa di BDZ, accompagnata da alcol può produrre uno stato nel quale tutto passa e il soggetto non si accorge di niente, non si ha coscienza, non si sa che cosa succederà e qualsiasi cosa accadrà attorno al soggetto non verrà vissuta e percepita.L’astinenza si verifica dopo l’interruzione di un uso prolungato e massivo degli ipnotici (barbiturici), o un uso più prolungato di BDZ. I sintomi d’astinenza possono apparire in pazienti mantenuti con dosi terapeutiche di BDZ, dovuti allo sviluppo di tolleranza alla dose efficace iniziale. La dipendenza farmacologica è stata documentata in soggetti trattati con basse dosi di BDZ per sole sei settimane. Tali effetti sono aumentati in soggetti con un compresente alcolismo. L’inizio dell’astinenza alle BDZ può avere una durata che va dalle 12 alle 14 ore per le BDZ con vita breve, a 3-10 giorni per quelle a lunga durata d’azione.
In relazione all’importanza degli eventi che si hanno con l’assunzione e quando compaiono convulsione, delirium, psicosi, si parla di astinenza maggiore, la quale comporta:
• nausea
• malessere o debolezza
• tachicardia e ipertensione
• sudorazione e ipertermia
• tremori grossolani delle mani, lingua e palpebre
• ansia diffusa e insonnia iniziale
L’astinenza può anche essere complicata da:
• dispercezioni o ipersensibilità a stimolazioni sensoriali (visive, olfattive, acustiche)
• da deficit della memoria a breve e a lungo termine
• agitazione psicomotoria
• desiderio di assunzione. Il principio basilare dell’interruzione dell’assunzione è sottrarre lentamente il soggetto al sedativo ipnotico, controllando attentamente i segni e i sintomi per assicurare una lenta graduale astinenza. Bisogna fare anche attenzione alla possibilità di insorgenza di convulsioni dovuta ad un’astinenza troppo rapida. Le strategie da utilizzare sono:
• lento scalare della sostanza che da dipendenza
• sostituzione con un agente a lunga durata d’azione e successiva graduale riduzione.

1 commento:

  1. BDZ senza alcol sono un sollievo. il più è capire quanto e per quanto

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