Alla fine
degli anni ’50, Meyer Friedman e Raymond Rosenman, avviarono delle ricerche che
avevano come fine lo studio del comportamento e del temperamento in soggetti
con malattie coronariche e in individui predisposti allo sviluppo di disturbi
cardiovascolari.
Dai loro studi è emerso
che fattori di rischio cardiovascolare come per esempio ipertensione,
ipercolesterolemia e dipendenza da nicotina non sono in grado di esplicare un
aumento di malattie coronariche e cardiache in paesi industrializzati nei primi
del 900. Essi individuarono un insieme di comportamenti disadattivi che
definirono “modello comportamentale di tipo A”(TABP).
Gli
individui che presentano questi comportamenti, hanno le seguenti
caratteristiche (Rafanelli e Gostoli, 2011) :
- Sono
insicuri e hanno bassi livelli di autostima, anche se esteriormente mostrano
fiducia, sicurezza e non sono in grado di percepire la propria fragilità.
Questi soggetti percepiscono le critiche degli altri come attacchi alla propria
persona e sono indifferenti ai complimenti ed elogi.
- Manifestano
segni di impazienza e una sensazione di urgenza temporale. Queste persone
credono di non avere una quantità di tempo sufficiente per raggiungere e
realizzare degli obiettivi stabiliti. Se non realizzano le proprie aspettative
possono manifestare atteggiamenti ostili. C’è una relazione tra bassa autostima
e insicurezza e la sensazione dell’incalzare del tempo, il soggetto cerca di
compensare le proprie debolezze assumendosi delle responsabilità eccessive.
- Una
peculiarità’ di questi soggetti è la presenza di ostilità fluttuante, che si
manifesta attraverso atteggiamenti ostili in risposta a stimoli banali.
Questi
soggetti hanno delle modalità espressive sia vocali che facciali che comunicano
risolutezza e decisione. Mostrano inoltre difficoltà nel delegare incarichi ad altre persone
poiché il raggiungimento di una meta rappresenta una possibilità per
incrementare i livelli di autostima ma anche perché hanno una scarsa fiducia
negli altri.
Gli
individui di tipo A rispetto agli altri soggetti hanno un aumento
dell’attivazione del sistema nervoso simpatico come se fossero costantemente in
competizione e mostrano sintomi neurovegetativi quali; sudorazione, palpitazioni,
dolori muscolari, disturbi respiratori e gastrointestinali, e una
iperattivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (Baldoni, 2010).
Il
legame tra i disturbi cardiovascolari e il modello comportamentale di tipo A,
“sarebbe in realtà una conseguenza secondaria dell’aumento della reattività
cardiovascolare mediata dall’iperattivazione del sistema nervoso simpatico”(Rafanelli
e Gostoli), questo sottolinea come il TABP non abbia una relazione causale
lineare con i disturbi cardiovascolari ma “piuttosto incrementi l’esposizione a
fattori scatenanti per l’insorgenza di tali patologie”(Rafanelli e Gostoli).
Bibliografia
-
Baldoni,
F. (2010). La prospettiva psicosomatica. Bologna:
Il Mulino.
- Rafanelli,
C e Gostoli, S. (2011). Ruolo della personalità. In S. Grandi, C. Rafanelli e
G. A. Fava (a cura di), Manuale di
psicosomatica. (pp 129-177). Roma: Il Pensiero Scientifico Editore.
Dott. Bernardini Francesco & Dott. Flori Lorenzo
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