martedì 14 giugno 2011

Che cos'è la Psicologia

La Psicologia è la scienza che studia il comportamento umano e che cerca di comprendere ed interpretare i processi mentali ed affettivi che lo determinano.
Trattandosi di una materia molto vasta e complessa, composta da numerosi settori di attività estremamente specialistici, è evidente che per svolgere adeguatamente tale lavoro è necessario un percorso formativo lungo e qualitivamente adeguato, che non si esaurisce con il semplice ottenimento del diploma di laurea.
Per poter esercitare tale professione occorre, infatti, conseguire la laurea quinquennale in Psicologia, efettuare quindi un tirocineo della durata fi un anno e sostenere un Esame di Stato. Solo in seguito al suo superamento è infine possibile iscriversi all'Albo, condizione necessaria per poter svogere questa attività.
Secondo la definizione data dalla Legge 56/89, "la professione di Psicologo comprende l'uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico, rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali ed alle comunità"; comprende altresì, le attvità di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito".
Lo Psocologo, in quanto appartenente per Legge a un Ordine, deve sottostare ai principi del Codice Deontologico, il quale prescrive comportamenti a garanzia di un esercizio professionale corretto e a tutela dell'utenza
. Fra gli altri, particolarmente importanti da questo punto di vista, risultano gli imperativi etici degli art.3 e 22, che gli impongono di non ledere e non usare la professione per vantaggi personali bensì, l'opposto, di utilizzare le proprie conoscenze per promuovere il benessere psicologico delle persone. A tal fine risulta necessario, come richiesto dagli artt. 5 e 7, sottoporsi a un continuo aggiornamento nella propria disciplina e basare sempre e comunque il proprio operato su precisi riferimenti scientifici.
Qualora lo Psicologo non rispetti i principi e le norme contenute nel Proprio Codice Deontologico, la Legge prevede un itter disciplinare che può comportare l'irrogazione di sanzioni, le quali possono arrivare, nei casi più gravi, anche fino all'interdizione (temporanea o permanente) dall'esercizio della professione.
l'utente che si ritenesse oggetto di condotte scorrette o lesive, può infatti presentare al riguardo specifice segnalazioni all'Ordine territoriale di appartenenza dello Psicologo in ciò coinvolto, a tutela dei propri diritti.
E' proprio per questi motivi che per esercitare tale professione è necessaria, dopo la laurea, l'iscrizione all'Albo, perchè il professionista è così sottoposto ad un rigoroso controllo da parte dell'Ordine di appartenneza che vigila e interviene sul suo comportamento, qualora non conforme. Di conseguenza, l'affidarsi a un professionista regolarmente iscritto, fornisce al cittadino garanzie, che altrimenti, sarebbe impossibile ottenere rivolgendosi a persone non abilitate.
Inoltre, lo Psicologo è tenuto a rispettare onorari massimi suggeriti dal tariffario nazionale allegato al Codice Deontologico; il cittadino, nel caso lo psicologo superi tale limiti senza averlo preventivamente pattuito, può segnalare all'Ordine territoriale competente il professionista per la supposta violazione del Codice Deontologico.

Lo Psicologo-Psicoterapeuta e le altre figure professionali non regolamentate

Si rivolgono allo Psicologo persone con difficoltà relazionali, esistenziali, lavorative, sessuali, psicosomatiche, affetive e familiari. Inoltre, come già si è rilevato, lo Pscologo svolge spesso attività di consulenza anche in molte altre aree, oltre a quella clinico-sanitaria.
Proprio per l'estrema delicatezzadegli ambiti in cui avviene, è evidente che un cattivo intervento psicologico non è neutro e senza effetti, ma è dannoso e può essere molto pericoloso per la salute e il benessere delle persone.
Per questo occorre avere chiara la differenza fra il professionista adeguatamente formato secondo il percorso sopra riassunto e una serie di altre figure che non sono per legge obbligate a rispondere del proprio operato di fronte ad un Ordine o ad un Collegio professionale che abbiano stabilito criteri deontologici e tecnici attraverso i quali svolgere correttamente la propria attività.
Spesso, tali persone sconfinano nell'esercizio abusivo di pratiche psicologiche senza possedere necessarie, con gravi rischi per i cittadini che ad essi si rivolgono. Negli ultimi anni, queste nuove professioni si sono sviluppate nel nostro Paese con estrema facilità; a causa della loro continua proliferazione, infatti, vengono citate dal CNEL nei più recenti rapporti annuali sul lavoro in Italia.
Esempi di operatori dai contorni professionali incerti e ambigui e che non rispondono ad alcuna precisa comunità scientifica sono il "Counselor", il "reflector", il "Coach", il "Personal Trainer", il "Mediatore Relazionale", lo "Psicofilosofo" ed altri ancora. E' evidente che tutte queste figure possono indurre nei cittadini confusioni sugli ambiti di intervento possibili e, inoltre, non forniscono ai cittadini garanzie deontologiche in quanto prive di un organismo di controllo (quale ad es. l'Ordine Professionale)che vigili e possa sanzionare l'operato dei singoli qualora questo violi i codici di comportamento della categoria.
L'ambiguità e il rischio d sconfinamentonell'ambito psicologico si evidenziano già dalla definizione dei propri ambiti che queste attività nonn regolamentate autonomamente si danno. Vediamone alcuni esempi:
Pedagogisti clinici: Il Pedagogista clinico concretizza diagnosi pedagogico-cliniche per favorire un'equilibrata evoluzione socio-relazionale e psico-afettiva.
Reflector: aiuta l'individuo a riflettere su di sè, utilizzando le proprie risorse personali e promuovendo un'eperienza interiore volta a sviluppare nella persona una profonda comprensione di se stessa per favorire l'azione della volontà, agevolarne lo vitale e promuovere l'autonomia.
Mediatore relazionale: promuove il passaggio da un attegiamento statico a uno dinamico e creativamente partecipativo tra individui coinvolti in situazioni conflittuali.
Counselor: affronta in modo olistico problemi emozionali aiutando a prendere decisioni, a gestire crisi, a migliorare le relazioni, a promuovere e sviluppare la consapevolezza personale, a lavorare con emozioni, pensieri e conflitti interni e esterni.
Psicofisologo: risolve problemi esistenziali, morali, relazionali, etici, religiosi, familiari, matrimoniali, per riuscire ad affrontare la vita nella maniera più cpnsona alla propria personalità.

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