Sviluppo normale del bambino
L'osservazione della crescita del bambino nei primi anni di vita è forse la fase più sorprendente ed eccitante dell'allevamento dei figli. I bambini piccoli sono unici e nei primi due anni di vita acquisiscono nuove capacità con una rapidità sorprendente. Ogni giorno imparano nuove cose, sviluppano nuovi comportamenti e si esprimono con nuovi suoni e reazioni. L'aspetto più interessante è che ciascun bambino si sviluppa con un ritmo diverso. Benché il modello e il contesto generali siano costanti, le differenze sono fonte di sorprese e di divertimento.
Lo sviluppo normale permette di comprendere i diversi aspetti del comportamento. I bambini adottano comportamenti talvolta deludenti, ma che fanno parte di solito di uno sviluppo normale. L'indipendenza, l'ansia del distacco e la gelosia sono temi ricorrenti che rappresentano la base di molti cambiamenti evolutivi che hanno un impatto sul comportamento. La maggior parte dei comportamenti considerati problematici sono in realtà delle esagerazioni dello sviluppo normale e possono essere il prodotto delle differenze che caratterizzano i bambini nell'acquisizione di nuove capacità. Questa consapevolezza è indispensabile per incoraggiare i bambini ad affrontare rischi e sfide adeguati alla loro età, che permettano loro di esplorare e sperimentare. Il sostegno e l'incoraggiamento a crescere e ad allargare gli orizzonti portano alla sicurezza in se stessi.
Dalla nascita ai 4 mesi
I neonati sono in grado di interagire progressivamente con il loro ambiente.
Sebbene abbiano uno scarso controllo dei muscoli e riescano a malapena (o per niente) a sollevare la testa, sono dotati di una sorprendente capacità di guardare ciò che li circonda, reagendo a persone, suoni, colori e forme.
I neonati fissano in linea retta, guardano con piacere i volti delle persone e talvolta interagiscono con oggetti luminosi e luccicanti in movimento.
Con loro occorre parlare e giocare, facendoli divertire. Le prime settimane sono quelle in cui si stabilisce un legame con la famiglia.
A sei settimane, i bambini sono sempre più in grado di agire e di reagire in maniera più positiva e vivace a suoni, volti, azioni e così via. Anche se appena nati, i bambini assimilano tutto, solo che non rispondono. Alcuni emettono suoni e sorridono ai visi degli altri. A questa età lo sguardo non è più limitato alla linea retta. I bambini sono in grado di seguire meglio gli oggetti dai colori brillanti e fanno anche i primi tentativi di afferrare le cose, ma non le trattengono né sono in grado di giocarvi in maniera costante. Si nutrono con maggiore consapevolezza e sono meno passivi nella posizione e nelle esigenze.
A quattro mesi sono socievoli e reagiscono a ogni parola con un'interessante varietà di espressioni, suoni e movimenti. Emettono costantemente suoni, per esempio gridolini, pigolii e balbettii, o perché il rumore gli provoca piacere o per ricevere una risposta da qualcuno. In questa fase i bambini rispondono alla maggior parte delle persone disposte a giocare, a strisciare, a fare dei versi o delle smorfie. Il sorriso diventa più frequente. Migliorano il controllo muscolare e l'interazione fisica con l'ambiente: si guardano le mani, cercano di afferrare le cose e sono capaci di agguantare un oggetto con un ampio movimento rotatorio delle braccia e delle mani. Diventano gradualmente capaci di stare dritti da soli quando sono in braccio a qualcuno o su un seggiolino. Uno degli avvenimenti più emozionanti è quando un bambino riesce a cambiare posizione da solo: spesso non comprende ciò che è appena successo e dopo aver compiuto questa impresa straordinaria potrebbe cominciare a piangere. Inizia a dare i primi segnali che desidera essere tenuto in piedi, anche se ovviamente non riesce a farlo senza aiuto. La maggior padronanza di sé fa sì che i bambini seguano più attivamente ciò che accade intorno a loro. L'interesse è rivolto innanzitutto alle persone.
Dai 6 ai 12 mesi
A sei mesi sembrano in continua esplorazione dell'ambiente circostante. Occhi, dita, mani e bocca sono parti essenziali di questo processo. Ogni cosa è nuova e deve essere toccata, guardata, assaporata e masticata. Le cose ora possono essere afferrate con maggiore abilità e anche passate da una mano all'altra. I bambini diventano più socievoli, emettono suoni per se stessi o per qualcuno che risponderà. A questa età la capacità di stare seduti diventa un punto di riferimento importante e può essere acquisita all'improvviso. I bambini sono in continuo movimento, ma la possibilità di strisciare è limitata dall'incapacità di sollevare la pancia dal pavimento.
A nove mesi l'interazione con il mondo si fa sempre più complessa. I movimenti del corpo diventano più intenzionali e sono di solito diretti verso qualcosa che sembra attraente. La posizione eretta, in presenza di un sostegno, è ormai acquisita. I bambini si sforzano di imparare cose, luoghi e persone, raccolgono oggetti e toccano ogni cosa. L'indice e il pollice possono ora agire insieme per stringere e il mondo del bambino diventa così molto più grande. Per il bambino diventa essenziale partecipare. Almeno l'intonazione del "no" viene compresa. I suoni diventano più significativi e le parole "papà" e "mamma", come anche i suoni prodotti per imitazione, entrano a far parte del linguaggio. Diventa dominante la paura degli estranei e i genitori sono chiaramente preferiti a chiunque altro. La posizione seduta è ormai acquisita; i bambini corrono carponi o strisciano con una mobilità sorprendente. Molti, se sono in grado di avanzare agevolmente a carponi, rinunciano per lo più a strisciare.
A dodici mesi camminare rappresenta la grande conquista, ma ancora per qualche mese i bambini non cammineranno bene. È migliorata la presa delle dita e il gioco è diventato più complesso. Sono migliorate le capacità di comunicazione e vengono chiaramente comprese singole parole, soprattutto "mamma" e "papà". Il bambino capisce ordini semplici cosicché diviene possibile imporgli dei limiti; è più pronto a reagire, agita la mano per salutare e vuole fare le cose da solo. È capace di deambulare e di trovare le cose; quando mangia cerca di tenere il cucchiaio. La mobilità è fondamentale e diventa una componente del desiderio del bambino di esplorare, anche se il bambino vuole sempre la sicurezza di una persona amata accanto. Per aiutarlo a crescere è necessario offrirgli uno spazio sicuro da esplorare.
Dai 18 mesi ai 3 anni
A diciotto mesi il bambino è un esploratore il cui mondo si è ampliato nel corso degli ultimi mesi. La capacità di camminare gli ha aperto nuovi orizzonti e, unita alla possibilità di andare carponi, gli consente di arrivare dovunque. È diventato molto più indipendente ed è più consapevole di ciò che veramente vuole. Il distacco dai genitori è ora più accettabile, ma cerca spesso lo sguardo dei genitori per rassicurarsi. Il comportamento diventa a volte incoerente: i bambini possono manifestare timore per alcune cose, per esempio il bagno o i rumori forti. La parola "no" diventa parte integrante di un vocabolario arricchito, soprattutto quando un desiderio non viene esaudito. Il vocabolario si è arricchito di molte nuove parole e il balbettio è costante. Le parole sono limitate e spesso una o più parti del corpo si associano nelle normali attività di gioco. Diventa ora più divertente giocare con degli amici, sebbene il gioco si svolga spesso in parallelo, con un'interazione minima tra i coetanei. Spesso i bambini si sentono frustrati se non possono fare qualcosa e allora può essere utile distogliere la loro attenzione. A questa età i bambini sono capaci di sfogliare le pagine da soli e amano disegnare e scarabocchiare. Riescono anche parzialmente a spogliarsi.
A due anni l'indipendenza è la caratteristica principale del bambino di 2 anni che tenta di acquisire nuove abilità e competenze e desidera fare tutto da solo e a modo suo. Vuole anche fare delle scelte che in certi casi possono essergli consentite (per esempio la scelta dei vestiti da indossare, ma non dell'ora di mangiare e di dormire). A questa età il bambino attribuisce grande valore alla parola "no" in tutti i tipi di comunicazione. Questo profondo senso di indipendenza cede periodicamente il passo al bisogno di essere sostenuto, lodato e appoggiato. Naturalmente i bambini sono capaci ora di andare in giro con incredibile abilità anche usando il triciclo, danno calci alla palla, salgono i gradini e scavalcano gli oggetti. Il loro vocabolario è sempre più complesso, capiscono intere frasi e associano le parole. Danno un nome alle figure e identificano le diverse parti del corpo. Il gioco in comune e la partecipazione sono ancora limitati. Una delle attività favorite è farsi raccontare delle storie come anche aiutare nei lavori di casa.
A tre anni i bambini amano giocare con i blocchetti delle costruzioni e sanno anche metterli uno sull'altro. Lanciano la palla dall'alto in basso a breve distanza. Si divertono moltissimo a copiare i disegni. I loro discorsi sono molto più comprensibili e sanno descrivere le figure associando diversi oggetti e descrivendo l'azione all'interno della storia. Provano piacere ad abbottonarsi i vestiti e sono in grado di lavarsi e asciugarsi le mani; possono iniziare a lavarsi i denti da soli, ma spesso se ne dimenticano se non vengono controllati. Il gioco è più interattivo. A volte si masturbano.
Dai 4 ai 10 anni
A quattro anni i salti sono una delle attività preferite e il senso dell'equilibrio migliora sensibilmente. I bambini di questa età rappresentano sempre più delle persone nei loro disegni e copiano ancora volentieri imitando le illustrazioni. I discorsi sono perfettamente comprensibili. Parole come "perché", "come" e "quando" appaiono in tutte le domande e sono parte importante del processo di apprendimento. Di solito con un po' di aiuto sono in grado di vestirsi da soli e molti riescono a controllare la funzione vescicale e intestinale. Il distacco dai genitori è più facile e giocano in gruppo.
Da cinque a otto anni l'equilibrio è possibile e così pure il gioco con la palla che rimbalza, grazie a una migliore coordinazione occhio-mano e a una maggiore velocità. I disegni che rappresentano esseri umani sono più complessi e includono diverse parti del corpo. Le attività di esplorazione sono preminenti e costanti. È prevedibile un maggiore controllo dei bambini sull'ambiente circostante e una maggiore sicurezza in se stessi. Sono più frequenti le richieste di partecipazione ad attività di gruppo, sport e divertimenti. Il linguaggio ha molta importanza e i bambini conoscono le diverse parti del corpo; il vocabolario si è ulteriormente arricchito e migliora la capacità di fare i calcoli. Sono capaci di vestirsi da soli.
È verso il 10° anno, poi, che il ragazzo acquisisce un'identità di sé più stabile nelle diverse situazioni. Ciò conduce a rapporti sociali più reali e proficui e segna l'inizio della successiva fase dello sviluppo: la pubertà.
La pubertà
La pubertà femminile si verifica, mediamente, intorno ai 12-13 anni ed è influenzata dall'ereditarietà, dallo stato di salute, dal tipo di alimentazione ed, in genere, dalle condizioni socio-economiche dell'ambiente in cui la ragazza vive: è certamente da attribuire al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione la cosiddetta "accelerazione secolare della pubertà", che si riscontra oggi nei paesi occidentali.
Il primo segno di sviluppo è costituito, intorno ai 10 anni, dall'ingrossamento dei capezzoli, successivamente si sviluppano le mammelle che raggiungono progressivamente forma e volume diversi a seconda della razza, della familiarità, delle caratteristiche costituzionali, del tipo di alimentazione, dell'attività sportiva della bambina.
La comparsa delle prime mestruazioni (menarca) rappresenta il momento più significativo della raggiunta maturità femminile e si verifica all'incirca due anni dopo l'inizio dello sviluppo dei seni. È bene ricordare che i primi cicli mestruali presentano spesso delle irregolarità nei periodi di comparsa, nella quantità di sangue eliminato e nel tipo di disturbi che si accompagnano ad essi. Queste irregolarità creano spesso notevoli preoccupazioni nell'adolescente ed è compito del medico rassicurare la ragazza sull'assoluta normalità delle anomalie di comportamento delle prime mestruazioni.
Durante il periodo puberale si verifica un notevole accrescimento staturale: circa 7 centimetri il primo anno e 6 centimetri il secondo; la crescita termina dopo circa quattro anni dall'inizio della pubertà. È facile comprendere quanto tutte queste modificazioni, che accompagnano la trasformazione della bambina in donna nel periodo relativamente breve di 3-4 anni, finiscano per riflettersi sull'equilibrio psichico della ragazza. A questo punto sarà necessaria una presenza affettuosa e rassicurante da parte dell'ambiente familiare, al fine di impedire che l'inevitabile crisi di insicurezza e di preoccupazione, che caratterizza la fase puberale, si possa trasformare in una vera e propria "crisi d'identità", con gravi conseguenze sull'equilibrio psico-fisico della ragazza.
L'inizio della pubertà maschile si pone in genere intorno ai 10-12 anni, con variazioni relative alla razza, al clima, all'eredità familiare, all'alimentazione. Le trasformazioni hanno inizio, e continuano poi progressivamente, grazie all'azione di specifici ormoni che provoca un'ampia modificazione del precedente assetto ormonale proprio dell'età infantile.
Nel sesso maschile, il primo sintomo è costituito dall'ingrossamento dei testicoli che, per la prima volta, divengono anche sensibili e dolenti alla pressione; in caso di necessità il loro volume è facilmente misurabile e, mediante l'orchimetro, può essere paragonato ad una serie di modelli standard. In seguito, cominciano a comparire i caratteri sessuali secondari sotto forma di peluria pubica (all'inizio di forma triangolare ed in seguito a losanga, come è tipico del maschio) e poi anche ascellare, ingrossamento complessivo dei genitali con frequenti erezioni del pene (anche il pene può essere facilmente misurato e la sua lunghezza venir paragonata ai valori medi che, a fine sviluppo, si collocano intorno ai 13 cm), tenendo presente che la prima eiaculazione avviene, in media, a 14 anni.
Contemporaneamente si verificano aumento della muscolatura, accelerazione della crescita (nel maschio, a differenza della femmina, l'accrescimento staturale continua fino quasi ai 20 anni), modifica delle proporzioni corporee, della fisionomia e dell'efficienza fisica. In questo periodo, le areole mammarie si allargano notevolmente e, circa in un terzo dei casi si accompagnano ad una certa tumefazione dolorosa o gonfiore di una o entrambe le ghiandole mammarie. Questo fenomeno è destinato a scomparire progressivamente ma, finché dura, crea non poche preoccupazioni nel giovane che ne è affetto. Per ultima, compare la peluria del volto mentre il tono della voce si trasforma da acuto in grave. È anche tipica di questo periodo la comparsa dell'acne. Naturalmente anche il carattere si modifica, diventando più autonomo e più aggressivo. Nessuna meraviglia quindi di fronte a crisi di identità, conflitti con la famiglia e con l'ambiente, difficoltà a comprendere e ad accettare il nuovo ruolo indotto dalla trasformazione fisica.
Tratto da: www.amgelini.it
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